“Ci hanno incastrato quando ci hanno insegnato a colorare dentro i margini.” Viviamo in una società che ci vuole perennemente fuori tempo. Affannati, tra rimpianti e rinunce. Questo, per farci
Mese: Ottobre 2016
Un boccale di birraUn boccale di birra
“Un boccale di birra, per favore!” È cominciata più o meno così, la mia vita universitaria. Arrivai nel campus e tutto ciò che vedevo, chissà perché, fomentava il mio senso
Editoriale – numero 2, ottobre 2016Editoriale – numero 2, ottobre 2016
“La gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo in una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesce a
Un mazzolin di fioriUn mazzolin di fiori
Il sole sorge e mi sveglia. Odio tirar giù le persiane fino in fondo prima di andare a dormire, perché mi sembra di soffocare. In più, poi, mi piace essere
L’Azzurro di ClaraL’Azzurro di Clara
Da che ne ho ricordo, mi hanno sempre chiamata Nonna Clara. Vivo in un paese dove tutti si conoscono dall’infanzia. Ci contiamo ogni giorno, centoquindici anime, tanti gatti e un
MADRI SURROGATE: un amore che fa scandalo.MADRI SURROGATE: un amore che fa scandalo.
La donna che decide di prestare il proprio corpo per accogliere un bambino non suo e permettere la genitorialità anche a chi, altrimenti, non potrebbe farne esperienza, compie un gesto
Visioni Notturne. Atti unici con Intervallo (seconda parte)Visioni Notturne. Atti unici con Intervallo (seconda parte)
Eugéne Ionesco, nato a Slatina nel 1909 e morto a Parigi nel 1994, per me è sempre stato il più grande drammaturgo del Novecento. E non credo di esagerare. Tra
Ciò che resta. Riflessioni sull’apparenza.Ciò che resta. Riflessioni sull’apparenza.
È come vivere in un paradosso, vivere in una società che impone il raggiungimento di determinati modelli di bellezza e – allo stesso tempo – esorta ad amarci per
Chi sei?Chi sei?
Non ricordo il giorno in cui spiccai il volo. Forse era un tempo immaginato improvvisamente accanto al mio corpo. Freddo, per il contatto con lo spazio, e caldo per la
Sono io ma sei tuSono io ma sei tu
Sono io ad esser fuggito di sera baciandoti sulla guancia a malapena con gli occhi velati dalla tristezza e l’ebbrezza provata al solo pensiero d’assaporare un corpo non tuo: peccato