Le nuvole coprono la luna
nascondendola un po’ per pudore,
il sole ha sudato per ore
é scivolato dal cielo, una piuma
si intinge nell’inchiostro nero
sotto la luce riflessa di un lampione,
sono come un servo,
un attore con lo stesso copione,
un personaggio che non mi si addice,
mentre la gente punta l’indice e dice
che son timido e allo stesso tempo un istrione
mentre tra un foglio e l’altro son perso,
tra rime che scrivo sul recto e sul verso
di una pagina strappata sull’amplificatore.
Provo a leggere, ma non capisco più le mie parole,
fosse solo per la mia grafia
mi darei alla dattilografia,
ma mi perdo dentro un concetto
come nella stanza questo foglietto.
Gli stipiti si baciano lasciando una fessura,
la sera si spoglia in notte e mi da consigli,
tra le luci spente dei condomini
sono andati a letto i loro figli
e io guardo fisso la luna
mentre le nuvole l’abbracciano per gelosia
pian piano spoglia se la portano via,
intanto una spada di Damocle
perpendicolare al petto
è pronta a cadere sul letto,
l’ansia delle lancette col fiatone di corsa
sarebbe bello sistemare tutta la cosa
bloccando le lancette o spostandole,
ma la luna ha perso colore in viso
e il sole sta per prendere il caffé mattutino.
Blog RECTO E VERSO
di Francesco Sueri
photo: Rita Bernardi