A memoria vestire le mani nude
alzate come rami spogliati
l’assenza al cielo che piange di malinconie
fredda la fragilità
in un silenzio che tace di ricordi le rughe del mattino
così che posso scrivere una poesia triste e dimenticare
un padre nostro sui gesti di questa città che aspetta parole
con me sul bordo della strada bagnata e con la pancia scoperta
così le mani nervose muovono bottoni da interrogare piano
sul perché è sola la mia voce
sulle tue parole
e dirmi di gole silenziate sotto il suono sordo
di una primavera che non è mai arrivata.
Pagina Facebook Il piacere di pensare
di Annamaria Scopa
photo di Maria Geraldes