Le labbra delle donne sono come un campo da battaglia; alcune, rose luminose, sono promesse poi mai mantenute di conturbanti sentieri e abbandoni al peccato, mentre altre, arcigne, ti osservano, e ti condannano alla solitudine.
Brutto affare le labbra:
screpolate, incontrollate
nude, a tratti opache,
che sanno di mattine dimenticate,
di orgasmi condannati alla rinuncia,
o di mandorle amare.
Brutto affare le labbra:
dure, rancorose
mordono e ‘appigliano al viso per non sentirsi sole.
La lingua è loro amica: passa sulle ferite donate a loro alla nascita, estremo baluardo del piacere, o del suo disperato inizio.
E quando, nel sospiro, lasciano uno spiraglio per far passare l’aria, esse credono, ingenue, che ci sia vita in quell’attimo che fugge greve.
di Vincenzo Di Giorgio
photo: Dahila