Son morta sei volte
una volta
ma non è questo che conta
macerie di padri
dissesti
tremava la terra
calore di cellule da dissodare
il mutarsi di vite ferite
vessillo d’umana adempienza
l’essere femmina cammina
trecce nei campi sul capo nel pane
volute di fumo
roghi stregati
la salvia dentro alla gonna
è un sipario
pregarsi
divino incarnarsi
piume negli occhi
sguardi volano rasi
ora che sono pulita
intono il tamburo al mio cuore
scappate, vili ricordi
le cose possenti
i piedi di roccia
tornare avrà quello sguardo
d’eterno sapere
tratto dal libro
I sogni hanno una planimetria irregolare
edito da Chance Edizioni ad aprile 2018
SEZIONE: Tracce di Rosso – Poesie
Pagina Facebook: Atelier della Luce
testo e dipinto di Nadia Sponzilli