La poesia
è quella cosa che
ho la pancia gonfia,
non riesco a concentrarmi,
la testa mi ronza e la schiena
è tutta piegata
da pesi invisibili fra le ossa,
e allora ecco,
foglietto illustrativo
una penna nera dopo mangiato,
almeno dieci versi,
se il caso è grave
quindici –
tutti d’un fiato, però.
La poesia
è quella cosa che fai
quando non vai di corpo,
quando hai la febbre,
quando hai finito l’analgesico,
è la panacea
dei mali dell’anima.
La poesia è una vecchia droga
ancora in commercio,
spacciata
dai più per una pasticca
innocua e colorata,
da scartare o sfogliare
come un libro
(distrazione da quattro soldi),
ti sballi per bene, sai,
se conosci le dosi,
la poesia è letale però,
in quasi tutti i casi,
è una tachicardia infinita
un’allucinazione
uno stato mentale deviato –
oddio, mi è sembrato
di vedere la luce,
e invece mi sa che era solo
il mozzicone squagliato
di una buffa candela.
di Eva Luna Mascolino
Link a: Evaluna racconta (https://www.facebook.com/evalunamascolino/)
photo di Paolo Cappenani