Ti ricordi anche tu di quando si usciva di casa, si andava al campetto insieme alle quattro, con la merenda in tasca, i capelli sciolti, i calzoni corti. Ti ricordi
Tag: versi

Sui sentieri di KairosSui sentieri di Kairos
Hai orecchie di cera per non sentire il brusìo dei lepidotteri che mi solleticano in pancia quando pronunci il mio nome E hai occhi di sale se non scorgi

DeltaDelta
Guardo scorrere il tempo come scorre l’acqua. Vapore, umido, mi tocca la pelle mi bagna, quanto basta a farmi sentire il soffiare del vento: dolce, lento. Prendo un respiro perdo

Aurora pallidaAurora pallida
Travalicare onde timide Salpare sull’ultima sponda Dirigere la nave Poi mischiare la propria schiuma Sulle rive ondose e frastagliate Fingere una calma piatta Trovare la pace dove c’è la guerra

Di quale colore era l’inverno?Di quale colore era l’inverno?
Dovremmo dove finisce il mare urtare l’occasione che s’abissa tra le onde dall’alto dei seni chetare l’irrequietezza. La certezza disporla in granelle di maiolica dove resiste il colore dei tuoi

Dietro la tua siepeDietro la tua siepe
«Chiaro» dicevo e già non ti guardavo. Aspettavo fossi tu a rientrare da bordo campo. Speravo rifugiassi lo sguardo nello spazio bianco tra i miei seni distanti, tra i miei

LABBRA CARMINIOLABBRA CARMINIO
Bevvi baci di rugiada dalle tue labbra carminio, assaporando il sapore del mostro. Contai milioni di nei sulla pelle, come a voler sfiorare leggero il tuo firmamento. Amandoci aprimmo varchi

RiflettenteRiflettente
Irrimediabilmente parte senza l’arte che ci contraddistingue. Inevitabilmente pianeti su un’orbita meteoriti pronti alla collisione. Che tramonti il sole! È mia la notte e l’attendo con trepidante attesa come quando,

E NON MI INDURRE IN TENTAZIONEE NON MI INDURRE IN TENTAZIONE
Tu pensi di conoscermi ma non immagini la densità della dolcezza che ti lascerei in bocca Zucchero e aroma di arancia se tu mi assaggiassi Mi lascio tentare? Potrei

PasteggiarePasteggiare
Non piango. Non rido. Sono ferma accanto al tempo, sospesa in un silenzio che avanza come deserto. Giro la testa dall’altra parte per non vedere la piaga, per evitare che